La diaspora
Percorso didattico: Lo spazio
“La religione e lo Stato sono come due vicini che non vanno d’accordo”
Shmuel Josef Agnon
INTRODUZIONE
Il fenomeno migratorio è intrinseco al genere umano: ragioni soprattutto economiche, ma anche politiche, ideologiche, sociali, possono indurre l’individuo ad abbandonare la propria patria per stabilirsi altrove. Nel caso degli ebrei questo fenomeno si è verificato più volte, mutando punto di partenza e punto di arrivo. Talvolta hanno partecipato a spostamenti di più ampia portata, talvolta hanno intrapreso un percorso obbligato da persecuzioni, discriminazioni o espulsioni. Oggi sono sparsi su cinque continenti e in numerosi paesi.
In questa storia plurimillenaria e ricca di spunti, sicuramente si possono fissare alcune tappe che costituiscono degli spartiacque nella storia del popolo ebraico, determinandone le diverse destinazioni nell’immenso spazio della Diaspora, la “dispersione” nel mondo.
- 70 d.e.v.: deportazione da parte dei romani (data in cui si fa comunemente iniziare la Diaspora).
- 1492: cacciata dalla Spagna e dal Portogallo.
- Anni 30-40 del XX secolo: fuga dall’Europa centrale e orientale
- 1948: nascita dello Stato d’Israele
- Le migrazioni di oggi
Questi sono solo alcuni dei momenti che hanno scandito la storia delle grandi migrazioni ebraiche, inserendosi in un quadro più ampio di cui è possibile raccogliere alcune fasi significative e determinanti. In questa unità ci si propone di chiarire come, nelle diverse fasi storiche, il popolo ebraico abbia fatto i conti con le difficoltà di coniugare la propria religione con diversi contesti statuali, spesso fronteggiando situazioni di aperta ostilità. Se il dibattito tra religione e Stato ha una sua complessità in ogni ambito, assume molteplici sfaccettature in relazione a quelle che sono le diverse condizioni in cui gli ebrei si sono trovati a vivere.