Giorgio Bassani

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Giorgio Bassani (Bologna, 4 marzo 1916 – Roma, 13 aprile 2000) fu uno scrittore borghese che scrisse di borghesia. Si inserì nella narrativa novecentesca sulla scia delle innovazioni introdotte da Proust e Svevo, assorbendole in una scrittura tradizionale, in cui l’inventiva non urtava la sensibilità comune. I suoi libri sono stati unificati sotto il titolo comune “Il romanzo di Ferrara”: sono infatti dedicati soprattutto alla borghesia ebraica ferrarese, tra fascismo e dopoguerra. Il ciclo comprende “Cinque storie ferraresi” (1956), “Gli occhiali d’oro” (1958), “Il giardino dei Finzi Contini” (1962), “Dietro la porta” (1964), “L’airone” (1968) e i racconti “L’odore del fieno” (1972).

Bassani esplora incessantemente la geografia della sua città di provincia e la sua adiacente campagna, lasciando che le mura e le strade definiscano i suoi abitanti, la gente che ne frequenta i più esclusivi circoli, o quelli che abitano ai suoi margini e nei suoi interstizi. […] La maggior parte degli ebrei di Bassani vive agiatamente al centro dell’antica città, nel vecchio ghetto o nelle sue immediate vicinanze[9].

Bassani ha privilegiato una narrativa composta di sfumature, racconti simbolici e sofferta intimità. I personaggi ebraici riflettono un destino di emarginazione e di solitudine che è quello stesso dell’intellettuale nella società contemporanea.

“Il giardino dei Finzi Contini” rappresenta il capolavoro di Bassani. In questo romanzo l’autore ha evocato alcuni aspetti della vita ebraica durante il fascismo in una piccola comunità quale quella di Ferrara, travolta dalla tragedia della Shoah, mediante la rappresentazione di una famiglia della borghesia ebraica cittadina. Nel 1962 vinse il Premio Viareggio.

Nel 1970, dal romanzo è stato tratto il film omonimo, diretto da Vittorio De Sica.

[9] Corrado Vivanti (a cura di), Storia d’Italia. Annali. Gli ebrei in Italia, Einaudi, Torino, 1997, p. 1605.

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